Zorzi M., Capodaglio G., Turrin A., Greco A., Carpin E., Zamberlan S., Martin G., Baracco M., Memo L., Rugge M.
XXII Riunione scientifica annuale AIRTUM
Venezia, 11-13 aprile 2018
Abstract
OBIETTIVI
Valutare l’interazione tra round di screening con sangue occulto fecale (SOF) e localizzazione anatomica e stadio alla diagnosi dei cancri colorettali (CCR) screen detected.
METODI
In un’ampia coorte di soggetti 50-69enni ripetutamente screenati mediante SOF, abbiamo calcolato i tassi di identificazione (TI) di CCR specifici per sede anatomica (prossimale, distale, retto) e per stadio in funzione del round di screening. I rischi relativi (RR) sono stati calcolati con regressione di Poisson.
RISULTATI
Tra il 2002 e il 2014, 123,347 soggetti si sono sottoposti complessivamente a 441,647 SOF.
Sono stati diagnosticati 781 CCR (TI 1.8‰): 182 nel colon prossimale (0.41‰), 333 nel colon distale (0.75‰) e 211 nel retto (0.48‰) (55missing). In tutte le sedi il TI è più elevato al 1° round; esso decresce fino al 6° round nel colon distale (RR 1°-6° round 0.07, 95%CI 0.03-0.18) e nel retto (RR 0.16, 95%CI 0.06-0.16) mentre nel colon prossimale si riduce solo tra 1° e 2° round (RR 0.61, 95%CI 0.41-0.93), stabilizzandosi successivamente.
Lo stadio era disponibile per 646 CCR (82.7%): il 53% dei casi era in stadio I, 20% stadio II, 22% stadio III e 5% stadio IV. È emersa un’associazione lineare tra TI e round di screening per gli stadi I, II e III, che si sono ridotti rispettivamente del 36%, 34% and 32% al passaggio da un round al successivo. Diversamente, non è emersa alcuna associazione tra round e CCR in stadio IV (RR 0.95, 95% CI 0.76-1.18).
CONCLUSIONI
Nei soggetti ripetutamente screenati la riduzione dei CCR prossimali è più modesta rispetto alle altre due localizzazioni e indica una capacità sub-ottimale del SOF nel contrastare lo spostamento a destra del CCR, che caratterizza le età più avanzate.
Mentre il SOF riduce progressivamente i TI dei CCR in stadio iniziale-intermedio, esso non sembra in grado di prevenire la progressione a stadio avanzato di una minoranza stabile di CCR, probabilmente associata a particolari meccanismi patogenetici.