Eliana Ferroni, Stefano Guzzinati, Alessandra Andreotti, Emanuela Bovo, Alessandra Greco, Jessica Elisabeth Stocco, Carmen Stocco, Susanna Baracco, Sara Zamberlan, Manuel Zorzi

XXIV RIUNIONE SCIENTIFICA AIRTUM 

Caserta, 8-10 maggio 2024

 

 Abstract

OBIETTIVI
Obiettivo dello studio era di valutare le differenze di incidenza del tumore della mammella a seconda dell’area geografica di provenienza della popolazione femminile residente in Veneto.

METODI
Dal Registro Tumori del Veneto sono stati selezionati tutti i casi incidenti di tumore alla mammella nel periodo 2015-2019. Le donne sono state classificate, in base al Paese di nascita, in sei aree geografiche di provenienza (Italia, Paesi a Sviluppo Avanzato, Europa orientale, Asia, Africa, America centromeridionale). Sono stati calcolati i tassi di incidenza standardizzati per età e il rapporto di incidenza (Incidence Rate Ratio, IRR).

RISULTATI
Nel periodo in studio sono stati registrati 24.686 casi di tumore alla mammella; 1.709 casi (7%) riguardavano donne nate fuori dall'Italia, la
maggior parte delle quali (73,8%) provenienti da Paesi ad alta migrazione (Europa orientale, Asia, Africa, America centro-meridionale). Si sono
osservate differenze significative nell’età media alla diagnosi in tutte le aree geografiche considerate, a confronto con le donne native
italiane, con un intervallo che va dai 64 anni nelle donne nate in Italia ai 50 anni in quelle nate in Asia. I tassi di incidenza erano significativamente più bassi nelle donne nate nei Paesi ad alta migrazione. Rispetto alle donne nate in Italia, l'IRR è apparso significativamente più basso nelle donne provenienti da tutte le aree geografiche di origine, in particolare dall’Asia e dall’Africa (IRR 0,56, IC95% 0,40-0,79 e IRR 0,60, IC95% 0,50-0,72, rispettivamente).

CONCLUSIONI
L'incidenza di tumore della mammella è risultata più bassa nelle donne nate all’estero, in particolare nelle donne provenienti da Paesi ad alta migrazione. Ulteriori studi, incentrati sul Paese di nascita delle donne immigrate, consentirebbero di identificare specifici fattori di rischio in grado di influenzare l'incidenza di questa patologia.